Mens sana in corpore sano !
Un ruolo molto importante, ai fini del miglioramento performance atletica, sia essa amatoriale o agonista, è ricoperto sicuramente dall’alimentazione.
Purtroppo, di pari passo alle innumerevoli scoperte e innovazioni in ambito nutrizionale, sono nati innumerevoli falsi miti, molti dei quali senza il benché minimo fondamento scientifico. Errori, frutto spesso di fantomatici “esperti dell’alimentazione”, che nonostante il non possesso delle competenze accademiche non solo specifiche, ma anche semplicemente di base, il più delle volte si sostituiscono alle apposite figure professionali preposte ad elaborare un corretto piano nutrizionale dell’atleta nel rispetto dei sistemi energetici, del gesto atletico e della fisiologia e biochimica dello sport e dell’alimentazione.
L’attività fisica, moderata o intensa, senza ombra di dubbio aumenta il dispendio energetico, influendo mediamente del 15-30% sul fabbisogno calorico giornaliero. Bisogna inoltre sottolineare che il metabolismo basale di un soggetto sportivo, è maggiore rispetto a quello di un soggetto di pari peso che non pratica nessuna attività per una maggiore presenza di massa magra.
Un tema molto in voga negli ultimi anni è quello dei supplementi alimentari che ha visto una crescita esponenziale. Purtroppo le persone fanno spesso uso e abuso di tali prodotti senza che ve ne sia un reale bisogno, spinti da campagne pubblicitarie di produttori e di venditori che promettono miracoli e prestazioni migliori tramite l’utilizzo di essi. È bene precisare che, nel momento realmente necessario, gli integratori possono svolgere un ruolo fondamentale, per sopperire agli aumentati fabbisogni e all’impossibilità di usare in determinati momenti alimenti convenzionali. Tutto questo, ovviamente, deve essere preceduto da un’attenta analisi e valutazione delle richieste sportive e degli introiti nutrizionali, e non fatto quindi per sopperire una dieta poco varia e bilanciata, o con l’idea che un determinato integratore sia più efficace di un alimento ai fini del miglioramento della prestazione. Questo delicato ruolo deve essere ricoperto dai professionisti del settore, e non da chi, senza opportune basi e nozioni si improvvisa nutrizionista, proponendo regimi alimentari sbilanciati che anziché aiutare l’atleta, mettono spesso in serio pericolo la propria salute.