La fragilità è quella condizione per la quale un anziano è incapace di svolgere, in maniera autonoma, le attività di base della vita quotidiana da solo o con l'aiuto di mezzi o strumenti.
L’anziano fragile è una condizione di rischio elevato che comporta un significativo deterioramento della qualità di vita, un maggior numero di ospedalizzazioni
In Italia lo studio PIMAI (Project Iatrogenic Malnutrition in Italy) , il più vasto studio realizzato in ambito ospedaliero, ha rilevato una prevalenza di malnutrizione di circa il 35% negli anziani (età superiore a 65 anni).
La Società Europea per la Nutrizione Clinica e il Metabolismo (ESPEN) ha ribadito che la malnutrizione comporta un aumentato rischio di infezioni, ritardata guarigione delle ferite, piaghe da decubito, ecc., riduzione della capacità funzionale e peggioramento della qualità di vita dei soggetti. Tutto ciò, a sua volta, determina un maggior numero di ospedalizzazioni, un aumento della durata di degenza, una mortalità più elevate e, in definitiva, un aumento dei costi sanitari.
La perdita di massa muscolare è un evento comune a tutte le persone, anche in buona salute, dalla III decade di vita: la massa muscolare si riduce gradualmente a partire dai 25-30 anni di vita, con un trend di riduzione dai 40 ai 70 anni pari a circa -8% di massa magra ogni 10 anni e successiva accelerazione del fenomeno, con modalità molto variabili in base alle condizioni generali dell’individuo, allo stato nutrizionale, all’ eventuale fragilità clinica.
La perdita di massa muscolare, che avviene con l’invecchiamento, è un fenomeno fisiologico che viene definito, sarcopenia. E’ una condizione debilitante comune negli anziani e si traduce in una maggiore fragilità e disabilità e in una maggior mortalità.
Nell’ambito delle strategie preventive e delle proposte terapeutiche mirate alla prevenzione o al trattamento della sarcopenia si possono ricordare i seguenti approcci: